15/9/2013 .. ennesimo cavallo ucciso dal Palio di Asti
Non mi intendo di ippica , non sono un fantino e non sono un cavallo.
Ci sarà qualche errore, ma penso che il cavallo ucciso per divertimento così parlerebbe all'umanità .
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Ora è tutto finito, io non ci sono più . Chi ero ?
Ero uno dei tanti cavalli fatti nascere apposta per essere sfruttati per le loro capacità di correre.
Sì vero , noi cavalli corriamo anche forte, ma se ci mettete liberi in una prateria ci vedrete correre solo per gioco o per scappare da un predatore.
Invece ero stato messo al mondo con l'unico scopo di correre , correre forte, fortissimo e per far vincere dei soldi al mio proprietario. Quando non ero costretto ad allenarmi ero costretto a stare in un box o in un insulso recinto in cui mi annoiavo a morte.
Con il tempo ho capito che dovevo ubbidire a chi mi saliva in groppa e che a comando dovevo correre, correre, correre. Non ho mai capito perché dovevo correre quando un uomo mi saltava in groppa : non c'era da giocare con altri cavalli, non c'era da scappare da nessun predatore. Per incitarmi a ciò che per me era insulso chi mi saliva in groppa usava un frustino. Anche se ho la pelle dura faceva male e, se non correvo abbastanza veloce, le frustate si facevano sempre più forti.
Nel pomeriggio del 15/9/2013 mi hanno tirato a lucido e mi hanno portato in una piazza di Asti.
Il mio compito sarebbe stato vincere la gara e far aggiudicare "il palio" alla borgata di Santa Maria Nuova . L'uomo che mi sarebbe montato in groppa si chiama Jonathan Bartoletti, detto "Scompiglio". Buffi questi soprannomi. Scompiglio di cosa ? Dei capelli suoi , visto che a correre ci aveva messo me.
Quando siamo arrivati in pista aveva piovuto, il terreno non era dei migliori. Io facevo parte della prima batteria. Il mio fantino detto Scompiglio aveva in mano un frustino. Strano .. mi avevano detto che erano stati vietati.
Nell'aria si sentiva alta la voce di un uomo che diceva cose a me incomprensibili [metti qui, gira di là , torna al canapo ecc.. ]. Dovevamo metterci tutti in ordine davanti a quella grossa corda.
A un certo punto , non chiedetemi perché, Scompiglio mi ha dato una forte frustata e io ...ho obbedito. Ho caricato il treno posteriore come una molla e mi sono lanciato.
Purtroppo la grossa corda era ancora alzata e si è trasformata in un perno sul quale il mio corpo ha roteato . Dopo la rotazione tutto il peso del mio corpo è caduto sul mio collo che si è letteralmente ... spezzato.
Sono rimasto lì , steso a terra , la testa rigirata in maniera innaturale attaccata a quel collo rotto.
Scompiglio era solo un po' ammaccato ma non si è occupato di me: si è rialzato e si è diretto verso le tribune. A pochi metri di distanza si è girato verso di me e mi ha guardato come si guarda un rottame... o un'auto con tutte le ruote sgonfie. Non servivo più a nulla.
Dopo alcuni miei spasmi - che hanno provocato grande orrore nei diecimila che avevano pagato per vedermi "magari anche" morire- sono rimasto immobile e la mia anima si è liberata del corpo che per gli umani era stato da sempre un oggetto di possesso e sfruttamento.
Ecco: ora che vi siete presi tutto di me , il mio corpo e la mia vita, risparmiatemi l'ipocrita solfa del "tragico incidente". Riempirete i giornali delle vostre pietose parole in cui, contriti per il crudele destino vi rammaricherete per la mia morte.
Ipocriti: non vi importa nulla della morte mia e di tutti i miei simili a causa dei VOSTRI divertimenti.
Siete così dispiaciuti che il vostro sindaco ha già programmato che il palio sospeso il 15 per "la mia morte" si correrà il lunedì 16/9/2013 . Non aspetterete nemmeno che il mio corpo sia distrutto.
Chissà che domani, qui nelle praterie dell'infinito, a correre con me ci sia un altro cavallo liberato ad Asti dalla vostra schiavitù. Vi importa qualcosa? No.
Quanti anni dovranno ancora passare prima che la libertà dei cavalli ( e di tutti gli animali) dai vostri soprusi arrivi solo e soltanto con la nostra morte ?
Mi chiamavano Mamuthones e sono morto oggi in pista , mentre mi usavate per farvi divertire.
guarda il video della mia morte