lunedì 11 marzo 2013

Resoconto di un tavolo informativo contro il massacro pasquale (..e di ogni giorno dell'anno su tutto il pianeta)

Arriva  la Pasqua e, come tutti gli anni,  milioni di cuccioli di pecora e capra  saranno  ammazzati per "deliziare"  palati  che considerano  "tradizione"  (e nulla più)  masticare innocenza in nome del  Signore.
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Insomma una sorte identicamente triste a quella dei tacchini il giorno del ringraziamento,
 
dei capitoni  e dei capponi a Natale
http://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2010/12/uccisionedelcapitone_monicapiscitelli.jpg http://theitaliantaste.com/italian-cooking/carne/pollo/cappone/capp002_img_cappone_con_castagne_crudo_600px.jpghttp://www.essereanimali.org/wp-content/uploads/2012/02/macello-polli.jpg


o dei poveri  puriciddi in tutte le stagioni  in Sardegna. http://i68.servimg.com/u/f68/14/98/04/86/2410.jpg

I tavoli informativi cosiddetti "antispecisti" si fanno sempre in nome di tutti i massacrati, tuttavia   esiste sempre  un tema trainante  per focalizzare l'attenzione  dell'ignaro passante  su un  argomento che  la sua mente (impreparata  all'antispecismo) possa cogliere.

E così, volendo parlare della strage a scopo alimentare,  il tenero agnellino  "vivo" , puffoso, dolce, carino,(con tanto di immagine before and after  il taglio della gola)  diventa  lo spunto da cui partire per una rilessione di più ampio  respiro.

Il tavolo informativo di quel giorno  ha potuto contare sul sostegno "sicuro"  di solo  due (sì due)  persone  a cui, in loco, se ne è aggiunta una terza. Ciò ha significato che  si sono dovuti accantonare  tutti i sogni di gloria e  non è stato possibile portare  ciò che su piazza inchioda la gente : il televisore  grande   con l'esposizione della tragica realtà di allevamenti e macelli. 
Portare le immagini  in piazza  richiede  un team funzionante+ organizzazione+e programmazione+ concessione suolo chiesta 3 settimane prima, ecc. Non c'erano.

Ciò premesso, per  calamitare in qualche modo  gli sguardi si  è optato  per una  presentazione   un po' scenografica, allargata,   ma "minimale" sotto il profilo  dei materiali.  e quindi  spostabile facilmente da due paia di braccia  in caso di contestazione  dei "civic" giacchè -come detto- difettavamo "pure" della concessione suolo.

Volendo  interfacciarci  col pubblico sollevando "quasi"  esclusivamente l'aspetto etico della contrarietà allo sfruttamento animale , si è usato e distribuito "quasi " esclusivamente  il materiale  creato  dall'associazione  "Oltre la specie ", materiale  specializzato   in  questo tipo di approccio.


In questa  prospettiva  la fatidica frase di "aggancio"  del passante incuriosito dai tabelloni o  dalla presentazione del  tavolo è :" lei ha già sentito parlare di antispecismo ? Cosa ne pensa?" Se il soggetto è interessato e ha tempo da lì parte il dialogo. 

Se la questione dello sfruttamento animale parte da  questo punto (leggasi lotta allo specismo e sue motivazioni  sociali e politiche)  è molto più probabile che l'interlocutore  non abbia la sensazione di essere placcato dal tenero animalista buonista sospeso su una nuvola utopica,  in un mondo "brutto e cattivo"  dal quale lui stesso (interlocutore) deve difendersi continuamente . 
Anzi , viene come esortato a  guardare la realtà con occhi nuovi e invitato a far parte di un "giusto" processo di cambiamento che gli darà grossi vantaggi (sempre restando fermi  ai vantaggi  di tipo sociale e politico).

Tranne  pochi momenti  abbiamo sempre parlato  con  la gente  e direi con  ..soddisfazione. 
Non sono mancati i "soliti"  del  "buono l'agnello,  voi volete  sbattere sul lastrico i pastori, ma  è tradizione, andate a lavorare, ecc. Nulla  di  nuovo sotto al sole: a quelli ci siamo abituati e  direi che, numericamente, sono in deciso calo. 

Un'ultima riflessione la vorrei  dedicare   al tema "bambolotto", anche alla luce   della recente  diatriba   che ha portato alla ribalta  i manifesti  "chimangioggi", creati da "Campagne per gli animali" ed  esposti  a Pordenone, Torino e Grosseto. 


Come potrete  vedere  dalle fotografie del tavolo (vedi  sotto)   ho portato uno dei tanti bambolotti fatti in occasione di precedenti tavoli. L'ho portato così , nudo e crudo  (ed era quello che ho fatto io, ammetto il più trucu-sanguinolento :-D)   a simboleggiare  la  "cucciolaggine" degli agnelli ammazzati.


A differenza   dei poster  Chimangioggi  non c'era alcuna scritta vicino  e  quindi  il nesso  fra il bambino e l'agnello in vasca non era spiegato. Alla luce  del numero delle persone (percentuale alta) che  ci hanno chiesto  "che significasse "  quel bambolotto ( alcuni inorriditi e  increduli che non ci avessero già arrestate), concludo  che  non solo  il signore della porta accanto vive in uno stato di  inconsapevolezza   preoccupante, ma anche che  la sua capacità di fare dei collegamenti  in maniera  autonoma  è paurosamente  sopita.

Lo dimostra  il fatto che  - ad altri presidi - quando  decine di bambolotti   erano adagiati  sotto al televisore che trasmetteva  le immagini dei mattatoi    quasi nessuno  ci chiedeva  "cosa significasse" l'umano in vaschetta.Forse perchè ci avevamo aggiunto vaschette  con immagini di polli e vitelli   e quindi -visti vicini- si capiva ?Chissà..

Per il prossimo tavolo ora  preparo  un piatto  descrittivo  su cui adagiare il mio finto morticino , con tanto di scritta  per "aiutarli" a fare questo collegamento   che pare essere così complicato. 

Quello che voglio dire è che se è  "comprensibile " che  uno specista sia specista- e che quindi   gridi allo scandalo quando  rappresentiamo qualcosa che pone l'animale e l'umano  sullo stesso piano-   non è  ammissibile che troppa parte degli specisti  sia talmente ottusa da  NON  vedere il  palese "parallelo"   e chiedersi " che cos'è 'sta roba?"Ma dove sono mentre mettono una vaschetta di cosce di pollo nel carrello? In trance ? bah..
 Il messaggio  che vogliamo veicolare è complicato e scomodo  quindi, nel momento in cui usiamo  immagini  simboliche  per un tema  così  "trasgressivo" per  questa società, inevitabilmente  ci troveremo   qualcuno   "contro". Ecco perchè dobbiamo continuare  a farlo più spesso  possibile   facendo  tesoro  delle critiche,  ma sperimentando   ogni  nuovo canale, scardinando uno per uno tutti i puntelli della  controparte.
A forza  di sperimentare   arriveremo al nostro obiettivo : trovare una incontestabile (per i più)  rappresentazione simbolica di quel  parallelo che  ribadisce  l'egualitaria sacralità della vita di un animale umano con quella di uno non umano.  Ci arriveremo  perchè  saremo bravi e  anche perchè intanto , a forza di dai e dai, quelli che non vogliono capire  non saranno più una maggioranza  schiacciante . 
All'antispecismo basta   arrivare  al  trenta per cento della popolazione. Giunti lì ,dopo cinque anni .. si da il giro. 

Finisco   con  un po' di immagini   del tavolo unite in un video

Guardatelo in grande su you tube.
https://www.youtube.com/watch?v=A_htDzgtH6s



Ottimisticamente 
Luisa

 Per approfondimenti  di alcuni argomenti trattati   :
visita il sito di Oltre la Specie    ( è in rifacimento)
visita il sito di Campagne per gli animali

Se trovate  errori  di ortografia  segnalatemeli  grazie .