venerdì 22 novembre 2013

Lettera aperta all'assessore Lavolta e a Legambiente: l'ossimoro di Legambiente in Consulta animalista


---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: <luisaavetta@tiscali.it>
Date: 22 novembre 2013 17:17
Oggetto: Lettera aperta: l'ossimoro di Legambiente in Consulta animalista
A: segreteria.assessorelavolta@comune.torino.it, legambiente@legambiente.it
Cc: ufficiotutelaanimali@comune.torino.it, urc@comune.torino.it



[messaggio diverso  da quello standard]Liberatoria per gli organi di stampa:Autorizzo la pubblicazione di questo messaggio, anche in forma parziale  purché dai tagli non ne venga mutato il significato.Luisa Avetta - Torino -------------------------------------------------------------
A
-Enzo Lavolta, assessore all'ambiente del Comune di Torino
- Vittorio Cogliati Dezza - presidente di Legambiente onlus
- Stefano Ciafani  - vice presidente di Legambiente onlus
- Edoardo Zanchini - vice presidente di Legambiente onlus
- Rossella Muroni  -  direttore generale  di Legambiente onlus

e per conoscenza
-Piero Fassino , sindaco di Torino
-Franco Tecchiati, Dirigente Ufficio Tutela Animali di Torino
Buongiorno , con riferimento alla petizione lanciata su   https://www.change.org/it/petizioni/via-legambiente-dalla-consulta-animalista-di-torino , firmata da oltre  trecento persone, desidero presentare un ulteriore e dettagliato approfondimento (vedi capoverso "motivazioni  di fatto") a dimostrazione dell'assoluta estraneità di Legambiente a quanto si intende per "animalismo". Ciò al fine  di  palesare :
1-quanto Federfauna (federazione che accoglie tutti gli sfruttatori e uccisori di animali) possa farsi grasse risate alle spalle dell'assessorato ambiente, del dirigente dell'ufficio tutela animali  e  degli animalisti torinesi  se a rappresentarli (Ma che dico! Se a presiedere un organismo "cosiddetto" animalista) ci sia una associazione che assume talune posizioni che ha assunto Legambiente (vedi capoverso "motivazioni di fatto"). Non mi stupirei che, dopo la pubblicazione di questa lettera aperta e dei suoi  dati agghiaccianti sull'animalismo esplicato da legambiente  nei confronti di maiali sgozzati, trote decapitate, fauna cacciabile, tonniarpionati e vitelli spellati , Federfauna decidesse di conferire il suo famoso "premio Hitler"-->  http://www.huffingtonpost.it/2012/11/14/federfauna-premio-hitler_n_2129514.html    che nel 2013  è alla seconda edizione a chi ? All'attuale associazione che  presiede la  consulta  "animalista" di Torino.
2- che associazioni  davvero animaliste non si avvicineranno  MAI PIU'  alla consulta finché  ne sia membro (ma che dico? Presidente) una onlus dedita a pratiche eco-ambientaliste e protezioniste  che contemporaneamente avallano l'uccisione di migliaia di animali  (vedi capoverso "motivazioni di fatto").
Onde  evitare spiacevoli manipolazioni del contenuto e del fine di questo messaggio, RIBADISCO,SOTTOLINEO, PRECISO CHE  la presente:
a - non  vuole assolutamente condannare Legambiente  né le sue  lodevoli iniziative eco-ambientaliste,
b - non vuole nemmeno  suggerire a Legambiente di occuparsi di  antispecismo (radice fondante dell'animalismo): se avesse voluto farlo lo avrebbe già fatto - è in consulta dal 2007 -; inoltre è noto che a parlare di "reale"allargamento di diritti a "tutte" le fasce deboli  si perdono un sacco di associati  che adorano gli alberi e il paesaggio  masticando vitelli o vanno a caccia"con moderazione" per tutelare le specie e la biodiversità - leggasi il numero di animali che potranno ammazzare in futuro-,
c - vuole  invece dare dimostrazione che  ognuno deve  dedicarsi a ciò che  pratica: Legambiente NON pratica nemmeno la più blanda zoofilia , ma  esclusivamente qualcosa che per ciò che concerne gli animali  si chiama eco-ambientalismo e protezionismo. Attività  distanti anni luce dall'animalismo richiesto ai membri della consulta animalista torinese, COME DA REGOLAMENTO e come da  ovvio buonsenso.
Non basta "parlare di animali" per essere animalisti. Di animali parlano anche i cacciatori, i pellicciai, i circensi, i protezionisti e gli ambientalisti. Nessuno li definirebbe animalisti. L'esaminatore dovrebbe sondare "in che termini" tutelano i diritti soggettivi degli individui animali. L'esaminatore dovrebbe controllare "se" lo sforzo si estende "ovviamente " anche ad attività volte al riconoscimento  giuridico dei  diritti naturali (oggi solo appannaggio dell'umana specie insieme al diritto di allevare e squartare per proprio tornaconto chi non appartiene alla propria specie); se questi termini e questo sforzo mancano --> NON  c'è animalismo.
Anche in Consulta non si può trascurare questa osservazione che è tutt'altro che "cavillosa".
Cavillosa:così la definì il dirigente  dell'ufficio tutela animali quando a maggio 2013 gli fu sottoposta la questione dell'inopportuno accoglimento  di Legambiente quale membro della Consulta sin dal 2007.
Credo che le trote di Coldiretti a cui  è stata spaccata la testa in piazza Palazzo di  Città con la benedizione di Legambiente  replicherebbero al Dirigente  che se sia cavillosa o no, lo può stabilire  solo  chi, come minimo, gli animali NON se li mangia; quindi alla prima occasione chiederò se il personale dell'Ufficio Tutela Animali di Torino sia costituito da vegani antispecisti o comuni  masticatori di trote,polli , vitelli, maiali,agnelli ecc.. per i quali  il tema dell'antispecismo (radice fondante dell'animalismo) è comprensibile quanto per un italiano la lettura de La STAMPA in aramaico o in giapponese.
Arrivando dunque al preannunciato approfondimento delle motivazioni, agganciandomi alla petizione, in qualità di animalista
       chiedo
che dalla Consulta delle associazioni di volontariato animalista di Torino (di seguito denominata Consulta) venga escluso qualunque circolo o dipendenza  dell' associazione Legambiente in quanto per nulla  rappresentativi della benché minima posizione animalista. Ritengo che la presenza di Legambiente  in Consulta  sia dannosa ed ostacoli profondamente gli sforzi  di animalisti autentici. Sforzi volti a svolgere  i compiti della consulta tenendo in primo piano  "non solo" la banale risoluzione di  quello che per la città  molto spesso è  "solo" un ingombrante problema (cani -gatti- piccioni- tartarughe - botti ecc) che comunque  non  risolverà MAI se non si dà un taglio  antispecista al dibattito  Consulta-Comune.
Motivazioni  di diritto
L'art. 4 comma 1 del Regolamento municipale torinese  n. 323  prevede che l'Assemblea  dei membri della predetta Consulta  sia  costituita dalle Associazioni di volontariato animalista che perseguono per statuto la tutela ed il benessere degli animali. Detto obiettivo manca totalmente  allo statuto di Legambiente che  invece persegue (solo) la protezione delle "specie animali", dichiarando quindi da sé  di essere una associazione  protezionista , ambientalista ma  giammai  e non certo "animalista".
Motivazioni  di fatto (leggasi curriculum animalista di Legambiente)
A conferma della totale assenza di animalismo nelle politiche dell'associazione in discorso, valgano questi  drammatici (per gli animali)  esempi  di eventi svolti  sotto il vessillo di Legambiente:


1- le "maialate" (abboffate di maiale che fino a prova contraria è un animale allevato per essere ammazzato)organizzate in sfrenata allegria dalla sede locale della Lunigiana (vedi il link   http://animalistifvg.blogspot.it/2013/02/legambiente-e-la-maialata-sociale.html   oppure     http://sbarellababyanimals.wordpress.com/tag/legambiente-lunigiana-cena-sostenibile-la-maialata/   )
2 - l'accettazione del sostegno finanziario della  "festa dell'albero"  attraverso i proventi delle vendite  della collezione di scarpe CarreraKmZero. Inutile dire  che   l'intera collezione è prodotta usando una materia che si ottiene SPELLANDO ANIMALI dopo averli AMMAZZATI e  prima di FARLI A PEZZI  (vedi il link http://www.carrerakmzero.com/).
3 - la sua  NULLA presa di posizione contro la caccia di per sè come pratica  inaccettabile  eticamente e , anzi , l'apertura di dialoghi con i cacciatori  per  definire i contorni della caccia di selezione  con ossimori del tipo «sì alla caccia solo per il tutelare le specie animali» (della serie "fucilateli per il loro bene")

4 - l'assoluta  mancanza   di qualunque  attività culturale  che  miri al riconoscimento dei  diritti soggettivi   degli animali in quanto esseri senzienti e dei loro diritti naturali  quali membri della "nostra" società
5 - la  campagna "salva tartarughe " associata alla vendita del tonno(ucciso)  del brand Mareblu , palesando che per Legambiente i tonni non hanno diritti  quando si tratta di arpionarli per trarre profitto dal commercio dei loro corpi messi  in scatola.Vedasi --->  http://www.mareblu.it/natura_blu_iniziative.php
6 - il sostegno ad iniziative di coldiretti  nei mercatini di Torino in cui , nel 2012, in piazza palazzo di città  venivano esibite trote  vive che, scelte dal cliente, venivano stordite ed eviscerate sul posto senza alcuna pietà.
Qui il promo del troticoltore   in discorso  -->  http://www.campagnamica.it/cerca/Pagine/SearchDetailResult.aspx?IDR=a1207524-37ea-e211-9d5d-005056a95d7d&TipoAcc=Fattoria&Ambito=fattoria     che dichiara orgogliosamente " Il pesce viene portato vivo nei vari punti vendita e consegnato al consumatore direttamente pronto per la cottura."  Agghiacciante eufemismo degno di un film dell'orrore (sempre sotto il vessillo del cigno verdolino).

Conclusioni
Per tutti questi motivi  tutt'altro che "cavillosi" per gli animali  la cui morte pare "normale" per Legambiente:
1- in via principale rinnovo  fortemente la richiesta  di esclusione  di Legambiente  dalla Consulta delle associazioni animaliste di Torino.

Ciò  anche per restituire credibilità  all'ufficio tutela animali di Torino che  - in persona del suo dirigente -  a parere di chi scrive avrebbe  già dovuto assumere autonomamente il provvedimento di esclusione per motivi di diritto e di fatto, ed invece  imperterrito ha  ignorato   le ripetute segnalazioni dei cittadini -cominciate dal lontano ottobre 2012 -circa l'illegittimità della permanenza di legambiente in Consulta.
Imperterrito ha continuato ad ignorarci  anche dopo che, grazie ad una scoperta casuale fatta da un membro della consulta ad aprile o maggio  2013,  fosse reso noto  A TUTTI  ( anche a Lei assessore Lavolta) -  che il "circolo un po' blu di Legambiente" -che ha assunto la presidenza della Consulta  a febbraio 2013 - NON ESISTEVA PIU' da fine 2011. Traduzione = La presidenza  è stata assunta nel febbraio 2013 da un membro INE-SI-STEN-TE.
Non è finita : anzichè farlo decadere, contro il regolamento che dice che  la decadenza è immediata, il dirigente cosa ha fatto? lo ha riconfermato. Come ?  Cambiandogli il nome!Essì che si trattava di soggetti diversi.
Ma nemmeno  questo si poteva fare  perchè il regolamento 323- art 4 , comma 4  dice  che  chi vuole entrare in consulta (e ricordiamo che ogni circolo è soggetto a sè) per il 2013 deve presentare  domanda entro gennaio 2013 e invece  si era già a luglio 2013 , quindi per l'anno in corso NESSUNO poteva subentrare.
E' finita? No.
Dopo  tutte queste irregolarità rimane un altro inquietante interrogativo.
Ai sensi del regolamento 323 art 4 comma 2 punto c , l'aspirante new entry (circolo la molecola) deve presentare
  c)     relazione sulle iniziative e gli interventi finalizzati alla tutela del benessere animale e ai loro diritti, realizzati dall'Associazione sul territorio della città di Torino negli ultimi 2 anni, sottoscritta dal legale rappresentante dell'Associazione stessa; adeguatamente documentati.
L'ennesimo interrogativo è: che relazione avrà mai presentato il circolo "la molecola " visto che  sul suo sito http://www.molecolalegambiente.it/  in basso a sinistra , ove c'è l'indice  degli argomenti , sotto "parliamo di.."  al tag "animali" cosa c'è in TUTTO  il sito ? Un (sì 1 di numero)  articolo  contro  l'uso dei botti di capodanno (per di più da come è scritto pare un riporto di articolo della sede di Piemonte e Valle d'Aosta e non un articolo del circolo) 
Una lettera di altri . Ma  che faticosa iniziativa! Ma quale impegnativo intervento finalizzato alla tutela del benessere animale e dei loro diritti in ben due anni!
Ridiamo per non piangere.
Assessore Lavolta, mi scusi, ma viene da chiedersi cosa emettete i regolamenti a fare se poi il personale che li deve applicare dà queste interpretazioni (magari fate dei corsi di aggiornamento..)
2- in via sussidiaria ( ma anche principale perchè no)  chiedo direttamente a Legambiente  in persona di Vittorio Cogliati Dezza - presidente, Stefano Ciafani -vice presidente, Edoardo Zanchini - vice presidente  e  Rossella Muroni  -direttore generale, di prendere atto  del descritto paradosso che  è la sua partecipazione alla Consulta animalista e di recedere autonomamente.
Si chiama "fare un passo indietro" ed è molto, molto più elegante  e dignitoso che occupare impropriamente ruoli   in totale  contrasto  con le proprie più che legittime politiche. 
Legambiente receda perché -per quanto riguarda la tutela degli animali-  già siede idealmente sul cimitero (oggi  tristemente consentito dalla legge) di tutti i maiali sgozzati, le trote decapitate, la fauna fucilata, i tonni  pescati arpionati e asfissiati, i vitelli  uccisi e spellati  con il suo amabile apprezzamento e sotto il  suo autorevole patrocinio(vedi motivazioni di fatto= curriculum animalista di Legambiente).





Legambiente receda perché,  per vostra coerenza, intanto che benedite allegramente  dei massacri (vedi vostro curriculum animalista) non potete "anche" stare ad un tavolo  riservato "di diritto" solo a chi lavora ogni giorno per un cambiamento  culturale ed istituzionale che , dall'allevamento all'uccisione per antropocentrici benefici, porti alla delegittimazione  di ogni forma di  sfruttamento animale.

Animalismo=  tutela degli animali e del loro benessere =  attività che mira a costruire un tessuto culturale e legislativo per cui nessun animale sia mai più imprigionato, fucilato, torturato o  allevato per essere ucciso o sfruttato.

Quando parliamo di animali, al di fuori dell'appena citato  teorema NON siamo nel campo dell'animalismo. Siamo in  quella terra di tutti e di nessuno in cui si agitano forze  ibride (animalettari , zoofili, cangattari, protezionisti,ecoambientalisti)  che ancora  placidamente nuotano sulla violenza dell'antropocentrismo e che continuano a considerare gli animali (magari eccetto alcune specie come cani e gatti)  poco più che delle "cose". Cose animate di cui disporre  tacitando le proprie coscienze  con attività che  potremmo sintetizzare in "usiamoli e ammazziamoli, però  dai,cerchiamo di non far loro troppo male".

Legambiente, con il suo curriculum animalista (vedi motivazioni di fatto) è lì = anni luce dalla sostanza  di una autentica  " tutela degli animali e loro benessere".

Saluto tutti distintamente e resto in attesa di sagge decisioni. 
Luisa Avetta - Torino

1 commento:



  1. http://bioviolenza.blogspot.it/2013/04/legambiente-e-il-festival-della.html

    Accidenti , nella lettera aperta è stata dimenticata questa fantastica dimostrazione di animalismo!!! il patrocino del festival della ruralità!

    In sintesi, come dice Bioviolenza :

    "Il festival della ruralità, che Legambiente sostiene entusiasticamente, non è altro che la celebrazione dello sfruttamento soft, accettabile, ripulito degli animali. O possiamo sperare che i tour gastronomici siano rigorosamente vegetariani e che le pecore e le mucche stiano nel parco dell’Alta Murgia per poter trascorrere lietamente gli anni della loro vecchiaia?

    Se la “parola d’ordine” degli animalisti è “salviamo gli animali”, quella di Legambiente (a cui dedicano una intera giornata del festival della ruralità) è “salviamo gli allevamenti”.

    Ma perché mai ci dobbiamo incontrare nelle stesse manifestazioni?

    BioViolenza

    Al macello sani e felici

    www.bioviolenza.blogspot.it

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