venerdì 28 marzo 2014

Aggiornamento proposte programma regionale piemontese in tema di animali

 Di seduta in seduta, di post in post,grazie al contributo di tutti ,  il programma regionale   prende forma .

Di seguito  quella che è  la  mia  ultima proposta, arricchita del dibattito di cui sopra,    per come io   l'ho formulata, in tema di animali .

Vedremo in che misura  diventerà  parte del programma del m5s Piemonte.


premesso :
1 -quanto scritto e inteso a pagina 15 del giornalino delle nazionali che qui riporto

Animali
ミ Riconoscere i diritti degli animali attraverso l’applicazione dell’’articolo 13 del Trattato di Lisbona. Occorre riconoscere in Costituzione non solo il principio della tutela dell’ambiente ma anche il valore del rispetto degli animali, modificare il Codice Civile che li considera ancora “cose” e inasprire le previsioni del Codice penale sui delitti in loro danno. E’ necessario tutelare gli animali in ambito domestici e vietare lo sfruttamento degli animali negli spettacoli.
ミ Stop alla caccia. Occorre seguire la strada già tracciata da numerosi Paesi europei (da ultimo l’Olanda) e vietare l’allevamento e l’uccisione di animali per ricavarne pellicce. Come atto minimo e immediato deve esservi l’abrogazione dell’art. 842 del Codice Civile che consente ai cacciatori di entrare nei fondi privati.
ミ Stop alla vivisezione. Governo e Parlamento devono impegnarsi, anche a livello comunitario e internazionale, per superarla e per sostenere in ogni modo i metodi di ricerca sostituivi che non prevedono l’utilizzo di animali. A vent’anni dalla legge 413/1993, bisogna rendere effettivo nelle scuole e nelle Università il diritto all’obiezione di coscienza ed attivare i corsi previsti come alternative alla sperimentazione sugli animali.
ミ Incentivazione dell’alimentazione consapevole attraverso la riduzione del consumo di carne, la quale determina lo spreco di immense risorse energetiche e contribuisce a consumare grandi quantità di acqua per le produzioni agricole destinate agli allevamenti. intensivi. L’alimentazione con prodotti di origine animale è causa di una gran parte delle malattie caratteristiche della nostra epoca.


2 che è palese l'intento dei parlamentari di innovare la visione del rapporto uomo animale, come è palese l'errore materiale nel citare l'art 13 del trattato di Lisbona che invece è CONTRO i diritti degli animali ( siete senzienti ma chi se ne frega : se sei toro in Spagna il tuo massacro nella corrida è meraviglioso perchè quella è tradizione),
3 che il m5s della regione non può disconoscere il percorso tracciato dal nazionale
4 – che parlare di referendum sulla caccia in una regione che è TUTTA contro la caccia ( già nei referndum abrogativo dei radicali fummo la regione che raggiunse il quorum , peccato che la legge da abrogare fosse quella nazionale ) riporta a un concetto di democraticità Boldrino-Renziana
.



Tutto ciò premesso ripropongo che questo punto rispecchi quanto avevo scritto in data 04/03/2014 ore 1,10 così riformulato




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ANIMALI - Programma Elezioni Regionali 2014 - versione estesa

1- Rispetto e tutela dei diritti degli animali, principio generale

La regione Piemonte sottoscrive la "Dichiarazione universale dei diritti degli animali" proclamata a Parigi presso la sede dell' 'UNESCO il 15/10/1978, http://www.mclink.it/assoc/lida/carta.htm
Pertanto si adopera per contrastare le pratiche che ne violano i principi e promuove la diffusione di modelli culturali biocentrici in cui trovino spazio il rispetto e la pacifica convivenza di tutte le specie viventi in opposizione agli attuali modelli gerarchici di discriminazione, prevaricazione, dominio e sfruttamento del forte sul più debole, sia in ambito intraspecifico (uomo su uomo) che interspecifico (uomo su animale).

2- Misure specifiche a tutela di fauna,patrimonio ittico e altri animali

STOP alla caccia e a tutte le attività connesse – La nostra regione ha una densità venatoria praticamente irrilevante (mezzo cacciatore ogni cento abitanti). Larghissima parte dei piemontesi si è già più volte espressa per abolire o ridurre al "quasi nulla" questa pratica che essi ritengono violenta, dannosa, anacronistica, pericolosa e diseducativa.
Circa gli eventuali danni subiti dagli agricoltori riteniamo che uccidere animali per esigenze imprescindibili debba essere l'ultima delle soluzioni e, se inevitabile, sia attività da affidare a organi istituzionali (es forestali e polizia ), ma giammai a privati armati che considerano detto esercizio come uno “sport”.

I CRAS (Centri Recupero Animali Selvatici) sono strutture di primo soccorso e riabilitazione per gli animali selvatici trovati in difficoltà . Queste strutture sono riconosciute a livello regionale e devono trovare collaborazione e sostegno economico oltre che dalla regione, dai comuni e dalle province non solo per il ruolo di primo soccorso, ma anche per l’importante ruolo sanitario che svolgono curando gli animali portatori di malattie pericolose per l’uomo.

Proponiamo l'istituzione di tavoli tecnici tra esperti ed agricoltori, per studiare, sperimentare e portare a compimento misure di salvaguardia delle colture e dell'ambiente boschivo dai danni in misura non fisiologica provocati da alcune specie selvatiche che, in mancanza di antagonisti naturali ( che ci riproponiamo di reinserire), sono soggette ad alti tassi di proliferazione. Tali misure dovranno superare l'attuale sistema basato solo sui piani di abbattimento, specie ove gli abbattimenti si aggiungono ai rimborsi agli agricoltori danneggiati :se dobbiamo rimborsare danni in presenza di piani di abbattimento significa che gli abbattimenti[u] non sono strumenti di soluzione.[/u]

Quale misura collegata proponiamo la CHIUSURA degli allevamenti di ogni specie di ungulati ed altri animali a fini venatori e DIVIETO DI IMMISSIONE sul nostro territorio . La scusa ricorrente dei cacciatori è quella di essere indispensabili al controllo di specie che danneggiano l'agricoltura. Contemporaneamente è noto che la pratica delle immissioni di selvaggina (la maggior parte con soldi pubblici) è lo strumento per perpetuare il loro divertimento. Occorre dunque stroncare radicalmente la riproduzione ed immissione innaturale di selvaggina sul nostro territorio.

Aumento del controllo sulla pesca sportiva – Sosteniamo l'emanazione di norme che rendano la maggiore età ed il superamento di un esame di idoneità due requisiti necessari per l'esercizio di una attività che si svolge a carico di un patrimonio (quello ittico) appartenente alla collettività.

[b]Abolizione di ogni forma di contributo regionale e/o aiuto diretto od indiretto[/b] ad attività che, seppur oggi consentite dalla legge nazionale, violino i principi sanciti dalla dichiarazione universale dei diritti degli animali , documento a cui il m5s Piemonte dichiara di aderire . Tali sono tutte le attività connesse a caccia, pesca sportiva, allevamento di animali da pelliccia e da laboratorio ai fini di ricerca, sperimentazione animale, ogni forma di spettacolo, sport, manifestazione che faccia uso di animali vivi o morti quali corse, gare, circhi, esposizioni, palii e rievocazioni storiche di riti primitivi o feste medioevali con sacrifici di animali che non siano simulacri.
Se non potremo vietare, potremo non sostenere.

Lotta concreta al randagismo e alla connessa sofferenza degli animali abbandonati sia che essi siano chiusi nei rifugi o randagi. Proponiamo un progetto pilota con attività culturali e norme che portino all'azzeramento della riproduzione incontrollata sul territorio come purtroppo avviene ora. Progetto a ovvio vantaggio degli animali in primis, ma anche a vantaggio delle casse regionali : meno randagi , meno costi per il loro mantenimento.

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